MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

Venerdi 3 Giugno 2005

Volo Parapendio Bormio - Isolaccia

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Già durante la sciata del mattino era iniziata una attenta analisi delle condizioni meteo che sono rimaste favorevoli al volo in parapendio quasi tutto il giorno. Arrivato in decollo però mi rendo conto che il vento è molto rafficato e ogni tanto cambia direzione. Questo probabilmente è dovuto a due grossi cumuli congesti che sovrastano la zona.

Decido che non è il caso di volare e mi fermo ad aspettare un pò. Il vento si calma un pò: sono le 18.00 e mi preparo al decollo.

In tre passi sono già in volo, ma noto che si sono incastrati i comandi per l'acceleratore nelle fibbie dell'imbrago. Mentre cerco di sciogliere il nodo la vela fa una brutta chiusura e si riapre solo a metà. Il vento è molto forte e il variometro mi indica che sto salendo anche con la vela semichiusa. Tiro un po il freno desto e la vela si riapre.

Sto salendo a 2/3 metri al secondo e mi accorgo che il vento è più veloce della mia vela. In pratica invece di avanzare sto andando indietro. E' come correre su un tapis rulant che va troppo veloce. Provo ad affondare l'acceleratore ma non basta. Mi porto allora, sempre indietreggiando, verso l'imbocco della valle dello Stelvio, sopra i campi da golf di Bormio. Sono ormai a 2100 metri circa di quota e continuo a salire. Mi sposto verso la Valdidentro , per evitare di trovarmi nella strettoia della valle dello Stelvio. Mi avvicino alla croce sul monte Scale, dove vedo un escursionista.

Finalmente ho smesso di salire, però sono entrato adesso in una forte discendenza. Ogni secondo perdo tre metri di quota: con questo ritmo rischierei di non arrivare in atterraggio nei prati di Isolaccia. Mi sposto più vicino al monte Scale, ma una brusca chiusura della vela mi convince ad allontanarmi nuovamente e portarmi in zona più sicura in centrovalle. Anche in centrovalle continuo a subire violente chiusure, e ormai sono quasi prossimo ad atterrare.

Imposto l'atterraggio come al solito, ma il vento è troppo forte e scendo perpendicolarmente, proprio sopra la casa usata come riferimento per atterrare. Mi sposto sulla destra sopra la statale che porta a Livigno, pronto a spostarmi sulla destra dove scende la pista o sulla sinistra nel parcheggio. Finalmente avanzo un po e vado ad atterrare sulla sinistra, nel prato davanti alla casa. Il vento è così forte che sono costretto a ripiegare alla meno peggio la vela.

 


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