MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

Sabato 18 Giugno 2005

Cornizzolo - Moregallo

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Calda giornata di sole a Milano, una leggera brezza da sud est mi invoglia a fare un volo. Rapido giro di chiamate agli amici per vedere se viene qualcuno: solo Massimo vuole volare e mi raggiungerà a Suello.
Alle 14.00 sono in atterraggio pronto a salitre con la navetta. Fa davvero caldo e ci sono pochi piloti in attesa. Alle 14.30 siamo in decollo, in cima al Cornizzolo. Fa caldo anche qui, anche se siamo a più di 1000 metri di quota, però una lieve brezza rinfrescante rende piacevole la permanenza al sole.
Il decollo è letteralmente invaso da deltaplani che esitano a partire e impediscono di partire ai piloti di parapendio.
Visto l'affollamento abbandono la vela e vado a fare due passi mentre aspetto che Massimo mi raggiunga. Lo sento per telefono, è già partito e sta per salire sulla navetta.
La giornata è davvero bella: passeggio con calma sulla strada che porta al rifugio, fermandomi ogni volta che vedo spuntare dal ciglio della strada il rosso delle fragoline di bosco che saranno il mio pranzo.
La passeggiata aiuta a distendermi anche se la mente rimane affollata di pensieri di ogni tipo. Alle 16.00 sono di nuovo in decollo, che adesso si presenta più libero.Preparo la vela e mi vesto indossando pile, una giacca in goretex e guanti, rimanendo però in pantaloncini corti. Decolla davanti a me un biposto e poi è il mio turno. Faccio un passo e la brezza mi solleva subito senza nemmeno farmi correre. Una leggera cabrata e poi inizio subito a salire sopra gli altri piloti pronti a decollare. Guadagno qualche decina di metri e poi mi porto sopra la croce in vetta al Cornizzolo.
Non trovo grosse termiche ma solo leggere ascendenze che mi fanno salire poco. Nel frattempo sento via radio Massimo che è arrivato in decollo e si prepara per raggiungermi. Vista la quota provo a seguire la cresta portandomi verso il decollo denominato "centrale".

Finalmente aggancio una termica abbastanza robusta e quadagno quota. Mi accorgo che il mio variometro si è svitato dal supporto e che potrebbe precipitare visto che è solo appoggiato. Lo chiudo dentro alla sacca, continuo a sentire le sue indicazioni acustiche ma purtroppo non riesco a leggere il display. Mi viene in mente che al polso ho un orologio che funziona anche come altimetro quindi utilizzo quello. Provo a chiamare per radio Massimo visto che ormai sono a 2000 metri e ho quota sufficiente per spostarmi verso i Corni di Canzo, sopra i quali c'è un bel cumuletto bianco. Non ricevo risposta e, avendo il vento a favore, in pochi minuti raggiungo l'obiettivo. Sorvolo le cime dei Corni cercando invano la termica che genera la nuvoletta che è sopra di me. Perdo quota e arrivo fino al monte Moregallo. Mi affaccio sul lago di Lecco, sono a circa 1700 metri e mi sembra quasi di poter "toccare" i piani dei Resinelli. Sorvolando il lago probabilmente ci arriverei senza dover fare altra quota, ma sono frenato dal fatto che non vedo in giro nessun pilota e che il rischio di "bucare" e rimanere a piedi mi sembra molto alto.

Faccio un dietro-frunt e tasto con mano il vento contrario che mi fa perdere molta quota. Mi sembra proprio di non riuscire nemmeno ad arrivare a sorvolare il monte Rai, quindi inizo a pensare che forse dovrei cambiare programma ed atterrare a Valmadrera o al parcheggio dei camper.

Mentre sto pensando che non ho voglia di fare chilometri con la vela in spalla o di cercarmi un autobus sento il variometro che ricomincia a dirmi che si sale!!
Faccio un paio di giri finchè imbrocco la termica e guadagno quota sufficiente per rientrare. Mi trovo a salire insieme ad un aliante che sta girando la stessa termica 150 metri sopra di me. Mi dirigo ancora sopra il Cornizzolo ma non c'è nessuno in alto. Vedo solo alcuni piloti vicini al pendio qualche centinaio di metri più in basso.
E' quasi un'ora e mezza che sono in volo e fortunatamente il mal di mare inizio a sentirlo solo adesso.
Visto che non ho intenzione di stare male tiro dritto verso la pianura per atterrare. Spengo il variometro e mi godo il silenzio dell'aria che sta diventando sempre più calda. Sorvolo il lago di Annone e osservo tutte le velle con piscina che lo circondano. Adesso comincio a sentire caldo e mi tolgo i guanti. Sono ormai molto basso e mi porto verso l'atterraggio. Poso delicatamente i piedi subito dopo una vela rossa che è atterrata davanti a me.


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