MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

28 Agosto 2010

Monte Cristallo (3221 mt)

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Sveglia all'alba: l'albergo dove abbiamo dormito a Cortina non è ancora aperto e siamo chiusi dentro: per aprire la porta dobbiamo telefonare alla proprietaria che con voce assonnata ci apre. Sono le 6.30 e andiamo alla ricerca della colazione. La panetteria è aperta e il bar anche. Raggiungiamo il Passo 3 Croci alle 7.00 circa dove troviamo una coppia di alpinisti che si preparano per la stessa via che faremo noi.

Prepariamo gli zaini e ci mettiamo in marcia risalendo il lungo sentiero a tornanti che porta verso l'attacco della parete del Monte Cristallo. In un'ora circa raggiungiamo la piazzola di atterraggio dell'elicottero, dove finisce il bosco ed iniziano i ghiaioni. Qui sarebbe un'ottimo posto dove posizionare una tenda per risparmiare un po di dislivello in salita, visto che sono più di 1400 metri.

Iniziamo a salire su ghiaioni sempre più ripidi e ben presto perdiamo la traccia. Non che sia essenziale per raggiungere il passo però non capiamo dive sia stato il nostro errore. I ghiaioni sono sempre più ripidi ed è necessario aggrapparsi alla roccia per superare i tratti più franosi.

Raggiungiamo il passo e ammiriamo il bellissimo panorama. Riprendiamo la nostra salita attaccando le prime cengie ed iniziando i primi passi di arrampicata. Raggiungiamo in breve un vecchio ponticello in legno pericolante che superiamo agevolmente ed attacchiamo i primi camini arrampicando senza corda: infatti si sale facilmente con passaggi di secondo grado. In un paio di punti sbagliamo via e veniamo consigliati da un'altra cordata che ci ha raggiunto. A metà circa dell'arrampicata incontriamo la coppia che era partita con noi che sta scendendo: sono stati molto più veloci di noi e ci consigliano di lasciare giù la corda perchè più avanti non serve. Ci fidiamo di loro e proseguiamo nella nostra arrampicata. Incontriamo diversi punti attrezzati per la discesa in corda doppia e ripensiamo all'errore di averla lasciata giù. Raggiungiamo la vetta attraversando le ultime creste molto esposte, firmiamo il libro di vetta ed iniziamo la lunghissima discesa. Si tratta di arrampicare in discesa senza possibilità di sentieri alternativi. Siamo già molto stanchi e procediamo a rilento ma fortunatamente il tempo regge. Quando ci lasciamo la roccia alle spalle il peggio deve ancora venire: la discesa dai temibili ghiaioni: il terreno frana in continuazione e la roccia ai lati si sgretola. Siamo stanchissimi e dobbiamo ancora scendere per 1000 metri.

Oggisono salite solo altre 6 persone oltre a noi: è una salita che non va sottovalutata. Pur non presentando particolari difficoltà alpinistiche ha moltissimi passaggi esposti e la lughezza la rende davvero strenuante. La quasi totale assenza du punti dove attrezzare corde doppie per la discesa costringe poi ad un ulteriore sfozo per arrampicare al contrario.

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