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Sabato 14 luglio 2007
Ospedale di Lecco

Vengo velocemente trasportato all'ospedale Manzoni di Lecco con l'elicottero e credo che mi abbiano somministrato sedativi in quanto i miei ricordi ricominciano da quando un equipe di infermieri cerca di trasferirmi dalla barella dell'elicottero e quella dell'ospedale.

Con delle forbici affilate tagliano tutti i pesanti vestiti che indossavo, a cominciare dalla tuta da sci, ormai zuppa di sudore e sangue.

Il dolore al braccio è enorme e insopportabile nonostante tutte le attenzioni riposte dal personale sanitario. I muscoli del mio braccio si contraggono spasmodicamente in maniera incontrollata andando ad aggravare la situazione. Mi sistemano i braccio con un supposto e vengo portato a fare i primi accertamenti. Sento ancora vivo nella memoria il dolore provato e le urla quando mi hanno trasferito sul lettino per fare la Tac.

Mi infilano dalla testa in questo marchingegno pieno di obiettivi che vedo roteare intorno a me. Il tutto dura pochi istanti e mi ripassano sull'altra barella con altrettanto dolore. Un medico mi chiede cosa mi fa male ed io inizio il mio lungo elenco.

Prontamente mi fanno tutte le lastre che ritengono necessarie e poi un medico inizia a ricomporre le ferite che ho al volto con ago e filo. Sento dolore ma rispetto al braccio non è nulla.

Mi chiedono se voglio avvertire i parenti ma il mio telefono è in mano a Massimo e preferirei essere io direttamente a dare la nefasta notizia.

I medici stanno ancora decidendo se operarmi d'urgenza quando incontro finalmente un volto conosciuto in sala di attesa in uno dei miei trasferimenti. E' Stefania e rassicura che Massimo sta arrivando e avviserà i miei cari.

Sempre con grande dolore ma molta più cautela ed attenzione un ortopedico provvede a farmi una abbondante fasciatura al collo e al ventre per immobilizzare il braccio.

Vengo trasportato in una stanza singola dove mi raggiungono anche Stefania e Massimo. Hanno già avvertito i miei genitori che sono al mare e stanno venendo qui. Il loro consiglio è quello di farmi trasferire e operare a Milano.

Vorrei avvertire anche Paola ma purtroppo il suo numeo e nei miei 2 telefoni, entrambi scarichi. Proviamo ad inserire la mia usim nel telefono di Stefania che non è umts e la scheda si blocca, lasciandomi senza la possibilità di accedere ai miei numeri.

Sono sotto flebo ma ho una sete pazzesca: ho perso litri e litri di sudore ma non possono darmi acqua per 24 ore a causa del trauma cranico. Sento le labbra e la gola bruciare.

Verso le 23.00 mi raggiungono i miei genitori constatando in che condizioni pietose mi sono ridotto. Mi aiutano e con altri tre telefoni della 3 finalmente riesco ad avvertire personalmente anche Paola dell'accaduto.

Ormai è tardi ed alcuni infermieri fanno presente ai miei visitatori che dovrebbero allontanarsi in quanto sta per arrivare una altro paziente ricoverato in urgenza.

Li saluto rimanendo solo nel mio dolore. Non riesco a dormire e verso le 3 di mattina sento arrivare il mio nuovo vicino di letto accompagnato da uno stuolo di parenti.

Ha avuto un brutto incidente con la sua nuovissima e fiammante moto Ducato 1098 ed è stato operato d'urgenza alla gamba.

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Il tracciato GPs del mio volo fino allo schianto


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