MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

20 Aprile 2008

Scialpinismo Bormio 3000

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Finalmente il maltempo ci ha concesso un attimo di tregua e ha smesso di piovere. Partiamo con gli sci d'alpinismo sperando di pranzare al ristorante dei Rododendri. Gli impianti di risalita sono già chiusi da una settimana e hanno resituito la montagna ai suoi silenzi. Purtroppo anche i ristoranti sulle piste hanno chiuso i battenti, privandoci del nostro meritato pranzo. Avevo chiamato in mattinata per sapere se fossero aperti ma l'892424 come al solito ha sbagliato numero e quindi l'informazione è stata inutile. Non abbiamo nulla da mangiare ma siamo carichi e proseguiamo risalendo la pista nera che risale dai Rododendri. La neve è in condizioni perfette, leggermente pesante ma abbondante ovunque.


Marco e Alessia salgono con le ciaspole ma appena prima dell'arrivo della seggiovia Valbella iniziano a scendere. Noi proseguiamo la nostra salita ammirando una copertura nevosa perfetta che in tutta la stagione non si è mai vista. Sembra una beffa: proprio ora che gli impianti sono chiusi non si vede un sasso e il manto nevoso è profondissimo. Incontriamo diversi gruppi di scialpinisti che condividono con noi questa neve favolosa.
Superiamo il Cimino e in breve siamo a quota 3000, sulla Cima Bianca. Non c'è più il locale adiacente alla funivia che serviva da riparo in caso di chiusura del bar - ristorante Heaven 3000. Al posto di quello che era l'ingresso ora c'è una gigantesca stazione di arrivo della seggiovia ad agganciamento automatico Leitner.


Un soffice strato di neve polverosa ricopre l'ingresso del bar e della funivia. Ci cambiamo e siamo pronti per gustarci una favolosa discesa in neve fresca. Seguiamo la pista Stella Alpina fino al Cimino, poi deviamo sulla "Bimbi al Sole" senza vedere tracce di neve battuta per ricollegarci alla "Pian dei Larici". Le condizioni sono ottimali fino alla Rocca, poi la neve diventa quasi collosa e gli sci fanno fatica a correre. Sulle ultime rampe prima del Ciuk la neve diventa decisamente marcia, e gli sci tornano a scorrere meglio. Siamo sulla mitica pista Stelvio, teatro dei mondiali di sci alpino e ci prepariamo ad affrontare il muro che porta a San Pietro. La neve naturale qui è sparita e rimane solo una strana poltiglia che sembra tutto tranne che neve.

Gli sci corrono su una sostanza biancastra a tratti trasparente con una consistenza simile al Gel. Fuori dalla pista non c'è traccia di neve naturale.
Seguiamo questa lingua bianca fino a Bormio. Sono incredulo perchè è la prima volta che a fine aprile riesco a scendere in paese con gli sci ai piedi in questa stagione. Sono ormai più di vent'anni che vengo a sciare a Bormio ma non riesco a trovare nei miei ricordi una situazione di questo tipo. Dopo carnevale era difficile scendere sotto il Ciuk e le piste che arrivano in paese erano accessibili solo nei mesi più freddi.


Il pensiero corre agli additivi che si usano per l'innevamento arificiale. Tra qualche anno ci troveremo a sciare sulla neve anche in estate?


Neve Artificiale

i cristalli di neve naturale normalmente si formano attorno a germi di nucleazione su cui le molecole d'acqua possono condensarsi. Queste particelle sono indispensabili per la formazione dei cristalli di neve; l'acqua distillata, priva di impurità, può infatti rimanere allo stato liquido anche ad una temperatura di -40°C. L'incremento del numero di germi di nucleazione può determinare un aumento delle rese produttive di neve artificiale e tale principio è alla base dell'impiego di additivi quali le proteine batteriche.
Le proteine della parete cellulare di numerosi batteri sono caratterizzate da notevoli proprietà e favoriscono il congelamento ottimale dell'acqua anche a temperature prossime agli 0°C. Questi batteri sono presenti comunemente in natura su differenti specie vegetali quali frumento, avena e orzo e le loro cellule liofilizzate sono attualmente impiegate come additivi nella produzione di neve artificiale. Si tratta di prodotti generalmente commercializzati in pellets, che vengono disciolti nell'acqua destinata alla produzione della neve artificiale. L'impiego di questi additivi consente di ottenere una maggiore quantità di neve, più leggera e lavorabile. Indagini condotte negli Stati Uniti ed in altre nazioni non sembrano evidenziare effetti collaterali nell'impiego di questi additivi ed attualmente circa la metà dei comprensori sciistici in Nord America li utilizza.

COSA è SNOMAX? E’ UN AGENTE DI NUCLEAZIONE (Pseudomonas syringae):
Snomax è un cosiddetto agente di nucleazione. L'agente di nucleazione svolge un ruolo essenziale nel processo di trasformazione dell'acqua in ghiaccio. In teoria, per gelare, una goccia d'acqua deve raggiungere, prima, la propria temperatura di nucleazione. Snomax è una proteina della parete cellulare di numerosi batteri. Questi batteri sono presenti comunemente in natura su differenti specie vegetali e le loro cellule leofilizzate sono attualmente impiegate come additivi nella produzione di neve artificiale. Il batterio Pseudomonas syringae, principio attivo dello Snomax, viene allevato in speciali contenitori, quindi congelato a secco e mediante sterilizzazione definitivamente, si suppone, ucciso.


COSA E’ LA NUCLEAZIONE:
Allo stato naturale esistono 2 tipi di
nucleazione distinti:
• Nucleazione omogenea : appare in condizioni specifiche ad una temperatura inferiore a –40°C. Le molecole d’acqua si attaccano al nucleo , detto anche “sito di congelamento”, ad un determinato ritmo grazie al tasso di sprigionamento del calore latente. Tale processo prosegue finche’ tutte le molecole non siano “attaccate” e non abbiano formato un cristallo.
• Nucleazione eterogenea: ha luogo senza sosta nel nostro ambiente circostante a temperature superiori a -40°C sotto l’azione di un elemento estraneo. Tale elemento svolge il ruolo di sito di congelamento per lanciare il processo di cristallizzazione.


La produzione di neve coltivata si basa sul principio della nucleazione eterogenea. Vi sono due categorie di nucleatori:
- a bassa temperatura, d’origine minerale
- ad alta temperatura, d’origine organica, come Snomax.
La temperatura di nucleazione di tali nucleatori determinera’ la temperatura di congelamento delle goccioline. Alcuni studi hanno dimostrato che per acqua non trattata con Snomax, il punto medio di congelamento e’ di -8°C, mentre la presenza di Snomax fa aumentare la temperatura di nucleazione fino a -3°C. Quando il cristallo si forma intorno al nucleatore, viene liberato un eccesso di energia che fa salire la temperatura della gocciolina fino a 0°C, ed e’ il punto al quale l’acqua rimane congelata.


USO E FUNZIONAMENTO DI SNOMAX
Snomax si presenta sotto forma di granuli da diluire nell'acqua. Viene preparato un miscuglio iniziale in una vasca da 5OO litri che viene direttamente iniettato nelle condotte idriche, proporzionalmente alla quantità erogata sulle piste. L'iniezione di Snomax viene effettuata in modo autonomo da un Sistema d’Iniezione Snomax, composto da una vasca per la miscelatura, da una pompa di circolazione e da una pompa di dosaggio asservita al flussometro dell'impianto, il che garantisce un tasso d'iniezione ottimale. Una cassa di Snomax contiene 10 sacchetti che consentono di trattare 3 800 m3 d’acqua.

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