MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

25 Ottobre 2014

Via del Sale

Mountain bike

Organizzazione alla Filini e arrivo alla spicciolata all'albergo Panice. Un'occhiata a tripadvisor e siamo in 3 a cena all'osteria il Bagatto dove, tra un piatto e l'altro, evaporano 3 bottiglie di vino rosso.

Batteria scarica per l'auto di Bruno e ci raggiugono a notte fonda.

Colazione veloce e siamo pronti: carichiamo le bici e saliamo in auto fino al colle di Tenda. La salita sarebbe stata tutta su asfalto su strada molto trafficata.

Scarichiamo le bici ed iniziamo il nostro tour alle 10 suonate. Iniziamo a risalire la sterrata che ci porta in breve al Fort Central. tra soste, pedalate in salita e veloci discese risaliamo dalle piste da sci passando dal Colle della Perla, il Colle della Boaria, - Colle dei Signori. Quando iniziamo ad avere fame raggiungiamo il rifugio Barbera che però è chiuso. Si prospetta un grave deficit calorico. Ripartiamo verso il Colle delle Selle Vecchie, ci allacciamo alla strada di Monesi e facciamo quella che pensiamo essere l'ultima salita verso il Passo du Tanarel. Qui le moto sono molto più frequenti e, nonostante il divieto, continuano a girare. Ripartiamo su una discesa molto accidentata dove c'è stata una frana e non risulta più percorribile con mezzi a 4 ruote. Ancora tornanti a scendere e riprendiamo a salire verso il Passo del Collardente. Ci manca ancora però il Col Bertrand e il passo Gray prima dell'ultima discesa verso la Colla Melosa.

Siamo tutti molto stanchi e la mia mtb con la forcella scoppiata mi distrugge gli avambracci. Faccio cambio con la nuovissima stumpjumper del Cinghiale che confronto alla mia sembra un aereo.

Dopo una discesa molto sconnessa di circa 400 metri raggiungiamo finalmente l'albrego quando il sole sta per tramontare.

Siamo stati in sella per oltre 8 ore con circa 60 chilometri di strade accidentate alle spalle. Purtroppo la meravigliosa stumpjumper ha un copertone tagliato e la camera d'aria esce vistosamente.

Riparimo il danno alla meglio e cerchiamo di fare un piano per il rientro. Nessuno vuole rischiare di rimanere a piedi sulla via del sale con un copertone guasto, con il rischio di perdere l'unico treno per il rientro previsto per le 18.30, l'unica soluzione sembra il rientro a Ventimiglia su asfalto. Dopo una abbondante cena sono tutti stanchi e nessuno pianifica di proseguire sulla via del sale. Alla mattina, favoriti dal cambio di fuso orario ma delusi dalla colazione striminzita, inizamo la nostra discesa verso Ventimiglia. Sono circa 40 chilometri che percorriamo in un'ora e mezza.

Abbiamo ancora tempo per un tuffo in mare ed una focaccia prima di iniziare il lungo rientro su strada ferrata.

 

 


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