MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

15 Luglio 2006


Parapendio Cornizzolo - Monte Croce - Monte Bollettone - Monte Bolletto - Brunate - Cornizzolo - Monte Barro

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E' una caldissima e afosagiornata di Luglio: l'ideale per fare un pieno di emozioni con un bel volo. Salgo con Massimo in decollo con piani ben precisi: se la base è sopra i 1800 metri proveremo ad andare a Brunate, altrimenti punteremo verso la Grigna.

Distendiamo la vela sottovento per evitare l'affollamento ma, mentre mi sto preparando, immancabilmente il vento gira e con lui arrivano un paio di allievi che aprono la vela davanti a me bloccandomi la possibilità di decollare. Mentre attendo che partano il vento gira nuovamente. Io sono vestito con una tuta da sci invernale e sto cominciando a fare la sauna. Massimo fortunatamente è già in volo.

Quando la temperatura si fa insopportabile e vedo gli alievi immobili come statue decido di passare tra una vela e l'altra: non resistevo più e stavo quasi per collassare.

Decollo schivando i due piloti ed inizio subito a fare quota. Purtroppo non riusciamo a salire oltre i 1500 metri ma Massimo decide comunque di partire verso Como. Lo seguo a ruota speranzoso. Dopo un lungo traverso troviamo una piccola termica che lui riesce a sfruttare meglio di me. Io sto galleggiando a 900 metri circa quando lui ormai è lontanissimo. Mi porto verso il costone del monte Croce e continuo a lottare per trovare un'ascendenza sufficiente.

Vengo sbattuto su e giù da diverse turbolenze fino a che riesco a superare la cima della montagna e a salire bene. Massimo nel frattempo è già arrivato a Como. Solo adesso riesco a rispondergli lasciando per un attimo i comandi della vela. Il suo entusiasmo però non dura molto visto che purtroppo è stato costretto ad atterrare in un ex manicomio nella città Manzoniana.
Anche io finalmente inizio il lungo viaggio verso Brunate cercando di fare il pieno di quota ad ogni termica che trovo.

Arrivo sopra Como abbastanza alto: il panorama è stupendo ma penso subito al rientro. Ho giusto il tempo di osservare un grande movimento di imbarcazioni a motore rumorosissime dal lago che a prima vista sembrerebbero moto d'acqua. In realtà sono motoscafi da competizione che fanno un rumore assordante che si sente fin da qui.

A volte non ci basta inquinare il pianete per attività produttive: ci permettiamo il lusso di inquinare anche per divertimento. Rifletto su quanto siano più difficili, strategiche e tecniche le gare di parapendio rispetto alle corse motociclistiche e automobilistiche, dove i piloti si sfidano spesso con differenze sul giro di pochi centesimi di secondo.

Nel volo a vela è talmente importante la strategia di volo che le differenze sono molto più consistenti: si gareggia infatti su una "pista" che è sempre diversa ma che sopratutto non si vede.

Percorro a ritroso il mio cammino ma arrivo sotto il monte Bolletto molto basso e temo di non riuscire a fare più quota.
Vedo alcuni oggetti che sembrano alianti adagiati su un prato: in realtà sono piccole copie di alianti radiocomandati! Un sicuro modo di volare stando a terra.

Alla rifugio sul Bollettone mi salutano alcuni escursionisti ma io sto ancora lottando per guadagnare pochi metri.

Mi riporto verso il monte Croce dove finalmente faccio quota sufficiente (1800) per rientrare all'ovile. Rientrato nella zona del decollo mi sento davvero stanco ma con la voglia di girare ancora.

Sul monte Rai faccio solo 1400 metri così mi dirigo verso il Barro, ultima tappa forzata del mio volo visto che non trovo nessun tipo di attività termica. La mia ricerca tuttavia è stata tanto assidua quando disperata, tanto che dal sottovento a nord del Barro non sono più riuscito ad uscire con quota sufficiente per l'atterraggio di emergenza. Decido di atterrare sulla pista ciclabile a lato della supestrada, ma, quando mi accorgo che ci sono dei cavi telefonici, sono costretto a deviare in un complesso di case per atterrare in un parcheggio.

Ma la giornata di volo non è ancora finita: ci aspetta ancora un bagno sotto le cascate in Valmadrera, altri due voletti di cui uno praticamente notturno e la cena del club.

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