MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

25 Aprile 2007

Parapendio Suello - Brunate - Lecco - Suello

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Siamo in decollo alle 13.30 ma la giornata non sembra ottimale: una leggeravelatura copre il cielo e soffia un fastidioso vento da est. Il programma è quello di andare verso ovest sfruttando questo vento. Decollo alle 13.45 circa e quando raggiungo supero quota 1700 inizio a spostarmi verso il Barzaghino. Vedo una vela che è più avanti di me e che è riuscita a fare quota. Con me il Barzaghino si dimostra abbastanza avaro e sono costretto a lasciarlo con soli 1400 metri di quota. Sono pochi ma mi permettono di raggiungere il monte Croce in cresta, dove finiscono gli alberi. Qui guadagno con fatica qualche metro andando avanti e indietro sfruttando la dinamica del vento.

Faccio quota sufficiente per dirigermi verso il monte Bollettone, ma tengo sempre d'occhio le nubi che si stanno sviluppando sopra di me. L'altra vela, pilotata da Matteo, nel frattempo ha invertito la rotta e anche questo mi fa sorgere interrogativi se sia il caso di proseguire. Adesso ho quota sufficiente ma è tutto molto turbolento, devo tenere la vela per non farla chiudere e spesso il vento blocca il mio avanzamento. Girando termiche insieme a numerosi alianti, proseguo comunque verso Brunate.

Arrivo qui molto basso, ho solo 1100 metri di quota e non trovo altre ascendenze. Con questa quota non riesco a rientrare, considerando anche il vento contrario. Inizio a guardarmi in giro in cerca di un atterraggio, che individuo a sud ovest nei pressi di Civiglio. Quando ormai ho perso quasi tutte le speranze aggancio una termichina che mi fa recuperare la quota perduta e riaccende in me la speranza di rientrare in volo. Raggiungo il monte Bolletto e mi trovo nuovamente a lottare con la turbolenza in cerca dell'ennesimo biglietto di rientro. 1800 metri adesso mi sono sufficienti per riportarmi verso il monte Croce, dove trovo un ennesimo ascensore che mi porta a 1700 metri, sufficienti per saltare la tappa del barzaghino e puntare diretto verso "casa".
Arrivo al Cornizzolo sorvolando la cascina dove si interrompe la strada molto basso, mi chiedo come facessero a decollare da qui. Ho poco più di 700 metri e mi appoggio alla brezza che sale dal bosco, riuscendo ad agganciare un altra termica che mi porta sopra il decollo centrale. A questo punto mi viene in mente di prolungare il volo e andare verso Lecco cercando di arrivare in Valcava. Supero il monte Rai, i Corni di Canzo e il Moregallo ma non trovo più ascendenze. Ormai è tardi e se non voglio rimanere a terra mi conviene rientrare.
Inizio una lunga ed inesorabile planata che mi porta in atterraggio. Sono le 16.48 quando atterro: il mio viaggio è durato più di tre ore ma la mia voglia di avventura non si è ancora placata. Senza nemmeno mangiare mi metto la vela in spalla e riparto a piedi verso il decollo per un ultimo voletto serale. Incontro Franco che mi da uno strappo all'attacco del sentiero. In un'ora e 15 minuti risalgo i 700 metri che mi separano da decollo dei campetti e mi preparo al volo. Una navetta nel frattempo ha appena scaricato altri piloti al decollo del risparmio, dove sono partito stamattina.

Stacco i piedi molto più leggero di come ho volato oggi, visto che prevedo di non fare quota e di rimanere in volo poco tempo. In realtà le condizioni sono ancora ottimali per volare e mi trovo a planare senza perdere quota mentre il sole sta per tramontare veleggio verso Valmadrera, seguito da Fabrizio e Alessandro.

La giornata finisce con una pizza a Suello tutti insieme per festeggiare i voli.

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