MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

21 Agosto 2017

Monte Borah (3858 mt slm)

Eclissi totale di sole

Partiamo di buon ora per percorrere i 450 km che da Salt Lake City ci porteranno all'attacco del sentiero per la vetta del Borah Peak: domani ci sarà l'eclissi totale di sole e vorremmo assistere allo spettacolo da una posizione privilegiata. Vista l'importanza dell'evento tutte le strutture alberghiere son al completo da mesi e sono previste code immani in tutta l'area interessata: una stretta fascia che attraversa gli Stati Untiti dall'Oregon al South Carolina .

Non è stato facile reperire informazioni in merito a questa lunga salita: sappiamo che dal parcheggio ci sono circa 1600 metri di dislivello e dovremo attraversare 2 passaggi tecnici. Il primo, denominato "Chicken out Ridge" sembra essere arrampicata su roccia devinita "3rd class" e il secondo un piccolo nevaio prima della cresta sommitale. Un'area attrezzata per il campeggio alla partenza del sentiero è la nostra prossima tappa. Da quanto sappiamo i posti sono limitati e assegnati in base all'ordine di arrivo. Mentre ci avviciniamo constatiamo che praticamente ogni agricoltore ha trasformato i propri campi in areee attrezzate a pagamento per campeggiare.

Ci fermiamo verso l'ora di pranzo nella minuscola cittadina di Mackay dove mangiamo un'ottimo panino con Brisquet accompagnato con abbondate (troppo) salsa di rafano. Qui riusciamo a parlare con i rangers che ci comunicano che in Idaho è possibile campeggiare ovunque rispettando una distanza minima dalle strade e dai corsi d'acqua. Sono anche cauti sulla possibilità di raggiungere la vetta in quanto si aspettano migliaia di turisti.

Ringraziamo e proseguiamo fino all'inizio del sentiero. Il parcheggio si sta velocemente riempiendo di auto. Un avamposto di rangers ci fornisce le ultime indicazioni. Visto il caldo torrido iniziamo a salire cercando un angolo all'ombra dove piantare la nostra tenda. Il sentiero inizia subito a salire con una pendenza ridotta in un bosco dove, con attenzione, è possibile trovare alcuni punti meno pendenti dove poter campeggiare.

Fissato il campo base trascorriamo la parte restante della giornata riposandoci all'ombra. La notte si rivela abbastanza travagliata: un flusso costante ed ininterrotto di escursionisti rumorosi turbano i nostri sonni. Alle 7 ci alziamo e ci prepariamo alla lunga salita. Il sentiero è affollatissimo e, all'ultimo avamposto dei rangers veniamo avvisati che ci sono già molti escursionisti che stanno tornando indietro. Ci allertano dicendo che ci sono centinaia di persone su una strettoia che non riescono a passare. Proseguiamo comunque e, con grande calma, superiamo il passaggio denominato "chicken out ridge" senza nemmeno accorgerci.

Mi rendo conto che, secondo la nostra classificazione, sarebbe classificato come EE ( Escursionisti esperti). Superiamo anche i pochi metri innevati senza bisogno di indossare ramponi o ghette che non non avevamo e giungiamo in vetta poco prima dell'inizio dell'eclissi. Per cogliere un punto di vista diverso ho con me un drone Mavic pro che faccio decollare da un punto pianeggiante sulla neve. Dalle riprese del drone risulta comunque che le stime dei rangers erano assolutamenteeccessive, non essendoci più di 80 persone in vetta. Siamo molto più tranquilli adesso e non temiemo quindi di rimanere bloccati dalla folla inesperta.

Lo spettacolo è incredibile: in pochi istanti passiamo da un contesto estivo di caldo e sole ad una delle notte più fredde che si possano immaginare. Siamo infatti a quasi 4000 metri di quota e il freddo si fa sentire. Uno stravagante turista che ha deciso di evitare la fatica di salire in vetta a piedi sorvola più volte la vetta rovinando l'incanto del momento.

 

 

 

 

 

 


 

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