MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

28 Gennaio 2008

Sci alpinismo a Oga (Valdisotto)

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E' una ventosissima giornata di sole: l'appuntamento è ad Isolacccia, a casa di Filippo alle 10.30. Il nostro ritardo cronico è quasi contenuto, e alle 11.30 siamo pronti per iniziare la nostra salita.

Abbiamo tutti un'attrezzatura nuova: 3 Tua ski da alpinismo e una tavola split della Burton.

Partiamo dove una volta sorgeva la seggiovia "Oga - La Rossa", un ottimo impianto prodotto dalla società MEB impianti che permetteva di accedere velocemente al comprensorio sciistico di San Colombano. Oggi la questa seggiovia è stata trasferita e presta servizio a Lizzola. La prima cosa che mi viene in mente guardando la tavola è che potrebbe avere problemi a seguire in salita una traccia più sottile fatta da sciatori.

Non è sicuramente questo il problema che avremo oggi: infatti la neve è molto molle e tende ad incollarsi alle pelli. Ci troviamo dopo pochi passi a sollevare chili e chili di neve marcia che continua da incollarsi e a comattarsi sotto il nostro peso.

Vorremmo risalire la vecchia pista da sci abbandonata (Pista nera Valdisotto) ed imbocchiamo la via dei Cavalli, seguendo una traccia lasciata da una motoslitta.

Purtroppo la traccia segue la strada e siamo costretti ad abbandonarla puntando veso la pista da sci in disuso. Stranamente vediamo solo un'unica traccia nella neve di qualcuno che ha percorso il nostro itinerario in discesa.

Ben presto ci è chiaro perchè questo itinerario non sia più così battuto come qualche anno fa. La pista infatti è completamente ricoperta di piccoli larici che rendono molto difficoltoso il passaggio. Giangi si accorge che il suo attacco non è avvitato bene e ci fermiamo per sistemare il problema. Per evitare la fitta boscaglia pieghiamo poi su una stradina laterale che ci avvicina alla strada che sale verso il forte.

Su un traverso il re del chillout, con l'attacco ancora mezzo svitato, non si sente sicuro, quindi rientriamo verso la pista. Saliamo agilmente facendoci largo tra il sottobosco come scimmie fino a quando la fame ha il sopravvento: Mila e Lorena ci stanno tenendo un tavolo al Forte ed è arrivato il momento di scendere. Io e Filippo facciamo fatica a convertire i nostri attrezzi per la discesa per problemi tecnici ma con un pò di pazienza possiamo goderci la pesantissima neve fresca. Lo zio, maestro di backcountry disegna arazzi sul manto come un Picasso moderno e noi cerchiamo inutilmente di imitare il suo stile.

Giangi cerca di abbattere anche qualche albero che disgraziatamente si trova sulla sua traettoria. Mentre scendiamo riceviamo l'allarmante notizia che la cucina del ristorante ha chiuso. Ci dovemo accontentare di piatti freddi.

Al ristorante Giangi sembra davvero provato ma non esita a fagocitare tutto quello che si para davanti. Salviamo in extremis un gatto dalla sua voracità.

Finito lo spuntino è ora di proseguire il fuoripista scendendo sotto il forte per fare il giro della montagna per rientrare in Valdidentro.

Sciamo in neve fresca attraversando ville e residences per raccordarci poi sulle piste da sci che scendono verso le Motte. Da qui imbocchiamo il sentiero che si raccorda con il circuito di fondo di Isolaccia.

video discesa tavola Burton splitboard


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