Domenica 17 Agosto 2003
Parapendio a Ceillac
Per alcuni è l'ultimo giorno di vacanza in Francia. Pascal e Nadia partono in mattinata, noi decidiamo di fare l'ultimo volo a Ceillac.
Le condizioni sono buone anche se il tempo non sembra molto stabile.
La navetta dei francesi non ci carica, così saliamo in decollo a piedi con le vele in spalla.
Stremati dalla stanchezza?
Il decollo è troppo affollato e mi porto più su.
Enzo è già decollato, alla francese. Io mi sto preparando e sento la voce di Irish che mi saluta, lo guardo e vedo che sta volando con un Vulcan: mi sarò sbagliato?
Faccio un decollo pessimo e incomincio a salire. Enzo è il più alto di tutti, cerchiamo di arrancare ma a malapena si raggiungono i 2000 metri. Viste le condizioni deboli sono indeciso se tntare un cross.
Per un attimo sembra rinforzare e faccio un traverso in direzione Col des Estronques. Arrivo molto basso e faccio molta fatica a salire. Le ascendenze sono deboli e in compenso il volo è molto turbolento, al punto che non riesco nemmeno a tirare fuori la macchina fotografica.
Lotto fino a che riesco a salire sopra il colle e a quadagnare una quota sufficiente per rientrare.
Mi accorgo che il vento è rinforzato moltissimo e l'avanzamento è quasi nullo. Continuo a cercare di salire per avere "benzina" sufficiente per il rientro.
Per radio Marta mi avvisa che tutti i piloti sono atterrati e che è entrato un forte vento, forse da Nord.
Chiudo il mio volo portandomi in atterraggio, dove mi viene detto che uno dei nostri piloti è stato costretto a tirare l'emergenza a pochi metri dal decollo per problemi con la vela.
Inizia i rientro verso il campeggio
Smontiamo le tende
Carichiamo i bagagli, aspettiamo che passino due gocce di pioggia e alle 17.00 siamo sulla via del rientro.
C'è molto traffico e, vista l'imminenza del temporale, inizio ad andare avanti: aspetterò Enzo in autostrada.
Un'ora dopo la partenza imbocco l'autostrada e alle 20.00 siamo a Milano dopo 277 chilometri e quattro pieni per la mia moto.
